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Report dell’assemblea nazionale di studenti contro Expo 114\2015

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L’11 Aprile si è tenuta un’assemblea nazionale studentesca durante l’occupazione temporanea dell’ex istituto Rizzoli di Milano per condividere e confrontare le analisi riguardo il modello socio-economico di expo e organizzare la mobilitazione del 30 Aprile.
Il 30 Aprile la nuova generazione scenderà in piazza in opposizione al grande evento e attraverserà le strade di Milano, città che da molto tempo, ma ancor di più con l’avvento di expo, non risponde alle esigenze dei cittadini. Questo corteo vuole rappresentare il dissenso della nostra generazione alle ingiustizie che sta subendo, esponendo quello che è il nostro modello di vita, società, socialità e lavoro. Expo infatti, rappresenta il modello capitalista da combattere in tutte le città italiane e in tutta Europa. Il lavoro gratuito, il mutamento in città-vetrina che le metropoli stanno subendo e la conseguente centrification, l’aumento di repressione, lo sfruttamento e lo stupro dei territori, le multinazionali come sponsor e il problema della casa sono questioni che riguardano tutti i territori e tutte le città. L’intreccio delle lotte è lo strumento necessario al fine di dare spazio e risalto a tutte le lotte che caratterizzano i nostri territori.
L’obbiettivo del percorso della rete Studenti Contro Expo è quello di attraversare tutti i percorsi politici rivolgendosi al maggior numero possibile di realtà studentesche militanti.
Il corteo del 30 aprile dev’essere un momento in cui esporre tutte le tematiche che coinvolgono i giovani e le giovani della nostra generazione con particolare attenzione sul mondo della formazione sempre più svalutato.
Le campagne “io non lavoro gratis per expo” e “io non studio per expo” sono le due campagne che attraversano i luoghi del sapere, scuole ed atenei. Entrambe mirano a tagliare uno dei tanti tentacoli del famoso “polipo” con cui rappresentiamo il grande evento, quello del lavoro. La campagna contro il lavoro gratuito ha riscontrato una massiccia adesione da parte degli studenti e un interesse mediatico non indifferente. Grazie alla campagna un pezzo della nostra generazione scende in piazza consapevole del fatto che il lavoro è un diritto ed in quanto tale deve essere retribuito e che il volontariato non consiste nel lavorare per grandi aziende che lucrano sulla nostra mano d’opera completamente gratuita. Tutte le città sono invitate a portare la campagna nei loro territori.
La proposta è quella di creare spezzoni caratterizzati per tematiche di lotta, deve essere sia la parata contro un modello, sia l’esposizione di un nostro contro-modello.

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