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06/02/15 – Assemblea Studentesca NoExpo @CSOA LAMBRETTA
Appello per la costruzione di uno spazio politico studentesco in grado di opporsi con forza all’apertura di Expo2015.
Mancano ormai tre mesi all’apertura dei cancelli di Expo 2015, il grande evento che devasta la nostra città e funge da modello per consolidare e intensificare i meccanismi di precarizzazione della vita e del mondo del lavoro che hanno costretto la nostra generazione a un futuro incerto e privo di sicurezze. Expo 2015 sarà una vetrina della nostra società dove da un lato sfruttatori e devastatori si venderanno al pubblico come promotori di modelli di sviluppo sostenibile e dove noi saremo ridotti al solo ruolo di consumatori e spettatori senza la possibilità di prender parola rispetto a qualsiasi decisione o manifestare il nostro dissenso.
La nostra generazione non è stata risparmiata dal grande evento e, in un periodo in cui la disoccupazione giovanile è ai record storici, (47%) ci viene addirittura chiesto di lavorare gratuitamente.
Sono 18.500 gli studenti volontari che dovrebbero regalare la loro forza-lavoro a Expo2015 e al malaffare che lo gestisce.
Ma, oltre al lavoro gratuito, gli studenti di Milano sono costretti a subire un’altra grande offesa: la trasfigurazione che Milano in questi anni sta subendo. Il disegno di chi gestisce la città è chiaro: millantare di voler far diventare Milano una capitale “europea” continuando a perseguire il modello di sviluppo che ci riduce da ormai 7 anni in un austera crisi che sembra non avere via d’uscita, dando centralità quindi al mondo della finanza piuttosto che rivalutare zone degradate o creare spazi di socialità e aggregazione accessibili a tutti. Tutte le piazze e i luoghi di socialità della città vengono pensati in funzione al profitto: i parchi recintati, le strade riempite di telecamere, reprimendo qualsiasi forma di espressione non conforme al modello “lavora, consuma e obbedisci”. In tale contesto la nostra generazione, cui spetterebbe il diritto di esprimersi maggiormente, viene a trovarsi senza prospettive nè sogni.
Ecco perché spetta a noi il compito di costruire prospettive differenti.
Per noi opporsi a Expo significa opporsi a un modello socio-economico di sfruttamento sia della natura che dell’uomo, che fonda le proprie basi sul principio del “profitto di pochi a spese di tutti”. Pertanto la giornata di mobilitazione studentesca del 30 Aprile potrà e dovrà essere costruita con tutte le realtà che nell’opporsi ad expo vedono un’occasione concreta per contrastare lo stato di cose presenti, proponendo un diverso modo di gestione del comune, e far emergere le grandi contraddizioni e disuguaglianze che il sistema economico capitalista genera.
Milano è la nostra città! Lo dimostreremo tutti i giorni attraversandone i ritmi , lo dimostreremo Giovedì 30 Aprile, Venerdì 1 Maggio e Sabato 2 Maggio scendendo per le strade di Milano.
Per cominciare ad organizzarci ci vediamo Venerdì 6 Febbraio alle 15.00 al C.S.O.A. Lambretta per un’assemblea di costruzione delle mobilitazioni.
C.A.S.C. Lambrate (Coordinamento Autonomo Studenti e Collettivi )
Collettivo Universitario Bicocca
EXPO FA MALE, FACCIAMO MALE AD EXPO.
DOCUMENTO FINALE ASSEMBLEA NAZIONALE NOEXPO
Il 17 gennaio 2015, in una Milano che dopo aver ipocritamente pianto “l’attacco alla libertà di stampa” in Francia si prepara in termini repressivi ai 6 mesi dell’Expo, oltre 600 persone si sono ritrovate in uno spazio liberato in via Mascagni per ascoltare, discutere, confrontarsi, proporre. E’ il ricco universo di movimenti e comitati resistenti, precari e contadini in lotta per la riappropriazione del lavoro e della terra, territori che si oppongono alle grandi e piccole opere inutili e imposte, dall’Italia e non solo.
La varietà di contenuti dei workshop organizzati nella mattinata, la complessità e pluralità di dibattito, la voglia da parte di soggetti molto diversi di mettere in campo le proprie competenze, idee e strumenti: tutto questo per creare non una sterile opposizione al grande evento, bensì un moto che sappia cogliere le contraddizioni insite in Expo ben oltre le giornate di inaugurazione, perchè dietro la facciata della kermesse culturale e scientifica si nascondono meccanismi predatori e di sfruttamento e di normalizzazione generalizzato di esseri viventi, umani e non umani.
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