Expo dei popoli sgombera i Rom
In una città distratta dalla crisi e poco attenta anche al clima elettorare, Expo sembra un mantra ripetuto per evocare benefici ad un evento sempre più asfittico. In questo clima di totale disinteresse, alla periferia della metropoli il cantiere preliminare di Expo da mesi lentamente trasforma il territorio, cancellando paesaggi, storie, diritti. Riportiamo una lettera, chiara ed efficace, dal campo Rom di Baranzate, il cui annunciato sgombero segue quelli dei campi di Via Triboniano e Via Novara a Milano sempre per opere connesse a Expo.
“Mancano due settimane alla data che tormenta le nostre notti e i nostri giorni. Il 15 febbraio, secondo quanto Infrastrutture Lombarde Spa ha detto ad alcuni di noi, verranno a sgomberare il nostro campo, a due passi da Rho, proprio a ridosso dell’autostrada dei Laghi, nel territorio di Baranzate. Un campo che sorge su terreni che abbiamo regolarmente comprato, circa 25 anni fa, e in cui viviamo da allora.
Devono fare l’Expo, ci dicono. Devono costruire una strada di collegamento tra Molino Dorino e l’autostrada. Siamo proprio nel mezzo, dobbiamo andare via.
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Mentre la farsa va avanti, tra sgomeberi di campi rom, inchieste, soldi da trovare e biglietti da vendere, anche le realtà NoExpo si ritrovano mercoledì 6 febbraio dalle 21 a Piano Terra, via Confalonieri 3 – m2 Garibaldi – Milano, per proseguire nell’elaborazione di idee e proposte di lotta ; dopo l’incontro del 23 gennaio è emersa da più parti la necessità di un
secondo momento di confronto prima di lanciare proposte concrete e date di iniziative,
questo per mettere tutt* al pari come condivisione di analisi e lettura dei
fatti e favorire ampio coinvolgimento e partecipazione
ci vediamo il 6 per decidere assieme che fare e come