IononlavorogratisperExpo – la campagna
Andiamo a scuola e all’università tutti i giorni. Tutti i giorni proviamo ad impegnarci nello studio, nel seguire le lezioni, nell’imparare, nel chiedere e cercare cultura. Tutti i giorni andiamo a scuola con l’obiettivo di iscriverci all’università e avere un buon lavoro dove guadagnare abbastanza per vivere.
Abbiamo le stesse intenzioni che bene o male avevano i nostri genitori. Le loro intenzioni, però, sono diventate per noi illusioni. Viviamo con l’illusione di avere prima o poi una vita stabile, sappiamo che all’inizio potremmo avere dei problemi, ma poi questo futuro arriverà. Le nostre sono illusioni perché è lo stesso sistema che si sta affermando ad essere una macchina di vane speranze: la precarietà non è di passaggio, non è un risultato della crisi. La precarietà è strutturale. Questo significa che per reggere il sistema in cui viviamo, dobbiamo essere sfruttati a vita: contratti a progetto, lavori solo a tempo determinato, stage non pagati o pagati una miseria…
Con l’avvento di Expo tutto ciò non solo non migliora, ma peggiora fino a legittimare come tipo di lavoro quello gratuito. Con Expo non sta passando una legislazione sul lavoro eccezionale! Fino al 2017 le norme vigenti in Expo varranno per il territorio nazionale per eventi legati ad esso, e fino a tempo indeterminato gli effetti di questo mega evento si sconteranno nel nuovo decreto Poletti, alias Jobs act.
Leggi Tutto#ScioperiamoExpo – Anche a Milano, incrociamo le braccia, incrociamo le lotte
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Venerdì 14 novembre sciopero sociale precario nazionale per fermare Jobs Act, austerità, piano casa, legge di Stabilità, decreto Sblocca Italia, contro “la ‘Buona Scuola’ di Renzi e l’entrata dei privati nei luoghi della formazione”.
A Milano l’opposizione sociale organizza la protesta lanciando l’appello #ScioperiamoExpo: il mega-evento finanziato con miliardi sottratti alla risorse collettive, sostenuto da manodopera gratuita, sottopagata e sfruttata. Quello che da tempo abbiamo denunciato e si è sempre più confermato come il laboratorio di debito, cemento e precarietà che anticipa il paese di domani.
Molte le declinazioni di Expo che abbiamo deciso di contestare e tentato di fermare: speculazione edilizia, sfruttamento e devastazione del territorio, indebitamento pubblico, corruzione sistemica, spartizione legale e illegale.
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