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Appello 11/12ott: grandi opere e mega-eventi..liberiamocene!

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Le cronache e le inchieste delle ultime settimane hanno rivelato un quadro di corruzione e malaffare che lega tra loro mega-eventi e grandi opere, da Expo al TAV, passando per Mose e la ricostruzione post sisma de L’Aquila.
Le lotte territoriali e i movimenti non hanno avuto bisogno dei tribunali per svelare questo legame, da anni denunciamo che dietro questi grandi progetti che devastano i territori che attraversano e drenano risorse dalle casse dello Stato, esiste un filo comune di logiche e soggetti che speculano e guadagnano.

Nonostante le evidenze, la macchina va avanti, ineluttabile destino che prescinde dalla volontà politica. Ed ecco come per magia che spuntano commissari speciali e leggi ad hoc, mentre qualche testa salta. Ma come sempre l’incantesimo svanisce e tutto torna come prima, criminalizzazione e repressione delle lotte comprese.

Milano, proiettata verso Expo2015, è l’esempio di questo.

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I lavoratori del Comune di Milano contro Expo2015

Quello che segue è un contributo dei precari del Comune di Milano, che racconta di un altro pezzo di immaginario,  quello di Expo che crea lavoro e grande opportunità, che crolla. Non basta il silenzio sulle indagini della magistratura, i superpoteri al supercommissario Cantone che commissaria Sala, gli annunci e le dichiarazioni mediatiche. L’evidenza ogni giorno racconta un’altra storia, di lavoro che non c’è , di volontariato che viene contestato, di cantieri in ritardo e ora anche di dipendenti comunali che insorgono alle logiche del grande evento. E per ottobre diamo già appuntamento a Milano, l’11 e il 12, contro Expo, le grandi opere, i sistemi e le logiche che le governano e le macerie che lasciano. Restate connessi

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Cresce a Milano la protesta contro Expo 2015. L’attacco questa volta non viene dalla Magistratura e nemmeno dai Comitati contro le Vie d’acqua, ma dai lavoratori del Comune, l’Ente coinvolto più di ogni altro in Expo spa. Critiche clamorose si levano da tutte le rappresentanze sindacali, che in una partecipata assemblea lo scorso 4 luglio hanno votato una mozione che denuncia le ricadute finora negative dell’esposizione universale sia sulla cittadinanza, che sui dipendenti comunali, precari compresi. Così se per Tatiana Cazzaniga della Cgil ‘Il problema precari deve essere considerato non come un punto di Expo ma necessita di un ulteriore approfondimento’, Roberto Firenze del Sial Cobas chiede che: ‘Invece di rimanere appesi in attesa di deroghe che forse non arriveranno mai e di risorse aggiuntive improbabili, il Comune faccia una scelta chiara, con gli strumenti che ha a disposizione e stabilizzi i precari storici, come stanno facendo a Roma con una Delibera della Giunta Capitolina”

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