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Succede a #Expopolis

Non tutto oro quello che luccica a Milano. Proiettati a evitare una figuraccia tra un anno con l’apertura di Expo2015, Pisapia e la sua Giunta, perdono ogni giorno un pezzettino del consenso che li aveva visti trionfare tre anni fa. Non bastassero le magagne di Expo, le politiche di austerity, i NOCanal e gli occupanti di case, ci si mettono pure i dipendenti comunali, e non solo quelli (tanti) precari che attendo risposte dal’Amministrazione Comunale, a ricordare a Comune e Sindaco che non esiste solo Expo, ma, soprattutto, che gli eventi passano, la città, le persone, i problemi e i bisogni, restano.

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Non trovano pace gli oltre 900 dipendenti comunali del palazzo di via Pirelli 39, sede di edilizia e urbanistica e case popolari. Venerdì 4 aprile è andato infatti a vuoto il secondo bando ( in un anno) per la ricerca di un luogo di lavoro privo delle numerose sostanze cancerogene, amianto in primis, presenti nel degradato edificio in zona Garibaldi. Dopo due anni di accessi agli atti e interrogazioni consigliari, manifestazioni e denunce in procura da parte dei dipendenti, l’amministrazione comunale non è riuscita a trovare una soluzione ai problemi che affliggono il palazzo, che risulta essere anche privo del certificato antincendio. Una contraddizione in termini: è qui infatti che il Comune di Milano rilascia permessi di costruire e piani integrati urbanistici, qui ha sede l’ufficio bonifiche ambientali, l’ edilizia scolastica e i controlli sull’agibilità degli edifici di Milano.

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EUROMAYDAYS -THE NED

Di seguito l’appello di lancio della Mayday 2014 che quest’anno dura fino al 4 maggio con i NoExpoDays, ossia Mayday14&The Ned. Seguite gli aggiornamenti e il warm-up ad attitudine NoExpo verso il maggio della rabbia precaria nella città vetrina Expopolis. Sui social network: #mayday14 #NED @euromayday @noexpo2015

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Dodici mesi esatti ci separano dall’apertura dei cancelli di Expo2015: il grande evento che soprattutto nell’ultimo anno ha concentrato su di sé aspettative, roboanti promesse di progresso e sviluppo, ma anche tutto il peggio di una ricetta di ripresa economica centrata su precarietà lavorativa, speculazione finanziaria, cemento, stato d’eccezione e poteri speciali.

A un anno da Expo 2015 e in prossimità del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, stiamo pensando in grande: l’appuntamento dell’Euromayday 2014 non si esaurirà nella Parade del 1 Maggio ma aprirà una tre giorni di dibattiti, proposte e azioni: The NED, i
NoExpoDays.

Ci dicono che sta per cominciare la ripresa economica, ma non ci dicono chi ne usufruirà. Non sicuramente le precarie e i precari, le inoccupate e i disoccupati, i lavoratori autonomi eterodiretti o le lavoratrici stabili precarizzate; non sicuramente gli studenti con le loro scuole disastrate né i migranti, che vedono i loro diritti calpestati dalla legge Bossi-Fini e da un discorso razzista diffuso e serpeggiante, quando non ostentato; non sicuramente le migliaia di famiglie sfrattate e senza tetto che vedono Governo, Regione e Comune dirottare le risorse pubbliche dall’emergenza sociale della Casa a grandi eventi e grandi opere senza alcuna utilità collettiva. Non sicuramente gli abitanti dei quartieri cittadini e dei territori
sventrati da grandi e piccole opere, come le periferie ovest milanesi che da settembre resistono contro il progetto devastante della Via d’acqua di Expo o le città dell’hinterland che vedono antiche aree agricole trasformate in pascoli di cemento per la speculazione.

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  • Nonostante Expo, la realtà | documento di fine Esposizione
  • Lavorare a Expo2015: stipendi da fame, contratti pirata e licenziamenti politici
  • Documento politico per il Noexpo Pride del 20 giugno 2015
  • Lavoro anch’io. No, tu no. Ma come..la Coop non ero io?
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