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#Debito#Cemento#Precarietà – Note primaverili alla tavola di Expo 2015
Ministero del cemento – YouTube
La recente, ennesima, crisi del debito riapre la possibilità di introdurre argomentazioni radicali, nel panorama spoglio di contenuti di una politica inadeguata, che persevera in ragionamenti superficiali non in grado di intaccare realmente lo stato di cose (per non parlare delle esoteriche ritualità parlamentaristiche). Argomentazioni radicali con lo scopo di creare spazi di interlocuzione produttivi in cui si perseguono non tanto risposte a problemi (andate dal medico per ottenere ricette di questo tipo) quanto domande in grado di stimolare un nuovo momento di libero confronto sociale senza dogmi e senza imposizioni. Un momento in cui poter ragionare con la pistola puntata alle tempie rivelatasi scarica. Lungi dall’aprire capitoli depressivi su una società in decomposizione, ci piace pensare ad una nuova speranza, a nuove possibilità e nuovi approcci rispetto ad attività sino ad ora utilizzate dalla new governance per promuovere disuguaglianza e nocività. Per questo motivo è per noi necessario stimolare un ragionamento sul debito in quanto strumento di governo con cui si effettuano scelte che hanno forti ripercussioni sociali. Per questo motivo non ci esimiamo dal criticare gli allarmismi riguardo alla crisi del cemento. Per questo motivo osserviamo come, anche nel terreno del lavoro, lo smantellamento dei diritti e delle garanzie proceda rapidamente anche all’interno di settori un tempo considerati “garantiti”.
Sullo sfondo Expo2015, il megaevento, volano delle trasformazioni territoriali, economiche e sociali.
#debito#cemento#precarietà, note primaverili
Il #debito finanziario del Comune di Milano ammonta a 4,3 miliardi di euro. Circa un terzo di questo debito è composto da prestiti obbligazionari. Nel 2010 il debito del Comune era di poco inferiore ai 4 miliardi di euro, ai tempi secondo in Italia per debito pro capite (dopo, guarda caso, Torino) e primo per debito complessivo. Qui i dati. Non ci sono ancora tabelle simili per gli anni seguenti. Il rating di Milano, per l’agenzia Fitch, è A-. L’abolizione dell’ICI, il progressivo taglio di trasferimenti dallo stato al locale e gli interessi del debito contratto con le banche sono tre dei principali elementi che hanno prodotto la voragine.
Leggi Tutto20.04 | da Milano alla MarciaPopolare NoTav di Novi
Sab20.04, h11, al PianoTerra | Appuntamento automunito da Milano per il corteo NoTav TerzoValico di Novi Ligure
SI PARTE NOTAV – SI TORNA NOEXPO
L’alta velocità è ovunque ma non per questo molliamo la presa.
IL TAV IN VALLE NON S’HA DA FARE! Lo abbiamo ripetuto ancora una volta il 23 marzo.
Le nocività ci circondano. Dalla Valle alla pianura, stesso marchio e stesse onseguenze imposte: precarietà, debito, cemento. Dalla metropoli tentacolare siamo pronti a partire ancora una volta, il 20 APRILE, per Novi Ligure. Ancora TAV e ancora devastazioni ma nemmeno qui molliamo.
TERZOVALICO, TAV ed EXPO.
Opere speculative di un capitalismo rapace che ottimizza il profitto attraverso lo sfruttamento dei territori. La valle. La città. E ora gli Appennini e l’Oltrepò. Territori vivi. Interpretati come luoghi senza vita né storia. Legandoli a una prospettiva di sviluppo di classe, a promesse di lavoro per tutti, a immaginari di ripresa. Menzogne. In cui pochi lucrano mentre a tutti noi resteranno eredità pesantissime.
Grandi opere e grandi eventi come nodi in cui si scontrano volontà affaristiche e necessità vitali. Precipitati di due modi di vedere, vivere, volere…ma dalla Valle la Resistenza si diffonde.
Altre valli, altri territori rifiutano questo destino imposto. Vogliamo una città che faccia altrettanto. Noi ci siamo.
Partiamo insieme, partiamo NoTAV.
Torniamo insieme, torniamo NoEXPO.
Organizziamo la lotta metropolitana!
Sabato 20 marzo, h 11, partenza da Piano Terra
Via F. Confalonieri 3, Milano