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Posts Taggati ‘bonifiche’

Succede a #Expopolis

Non tutto oro quello che luccica a Milano. Proiettati a evitare una figuraccia tra un anno con l’apertura di Expo2015, Pisapia e la sua Giunta, perdono ogni giorno un pezzettino del consenso che li aveva visti trionfare tre anni fa. Non bastassero le magagne di Expo, le politiche di austerity, i NOCanal e gli occupanti di case, ci si mettono pure i dipendenti comunali, e non solo quelli (tanti) precari che attendo risposte dal’Amministrazione Comunale, a ricordare a Comune e Sindaco che non esiste solo Expo, ma, soprattutto, che gli eventi passano, la città, le persone, i problemi e i bisogni, restano.

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Non trovano pace gli oltre 900 dipendenti comunali del palazzo di via Pirelli 39, sede di edilizia e urbanistica e case popolari. Venerdì 4 aprile è andato infatti a vuoto il secondo bando ( in un anno) per la ricerca di un luogo di lavoro privo delle numerose sostanze cancerogene, amianto in primis, presenti nel degradato edificio in zona Garibaldi. Dopo due anni di accessi agli atti e interrogazioni consigliari, manifestazioni e denunce in procura da parte dei dipendenti, l’amministrazione comunale non è riuscita a trovare una soluzione ai problemi che affliggono il palazzo, che risulta essere anche privo del certificato antincendio. Una contraddizione in termini: è qui infatti che il Comune di Milano rilascia permessi di costruire e piani integrati urbanistici, qui ha sede l’ufficio bonifiche ambientali, l’ edilizia scolastica e i controlli sull’agibilità degli edifici di Milano.

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NOCANAL: COMUNQUE VADA E’ GIA’ UN SUCCESSO

Sono giorni di attesa impaziente, questi, e al momento non sappiamo ancora come finirà la lotta NoCanal contro l’inutile, devastante e costosa Via d’acqua per Expo2015. Una cosa, però, è certa, ed è stata sancita lo scorso 25 febbraio dal Commissario Straordinario e A.D. di Expo Spa Sala, che la tratta sud dell’opera non si farà più e sarà sostituita da una soluzione idraulica, fuori dal perimetro dei parchi milanesi (Pertini, Trenno, Boscoincittà, Cave, Cividale) a causa delle proteste degli scorsi mesi. Ossia comitati, cittadini, attivisti NoExpo hanno messo in crisi la macchina operativa e l’immaginario di Expo. Solo tra qualche giorno sapremo la reale natura di questo “piano B” e se sarà un risultato in linea con le aspettative di chi si è mobilitato in questi mesi. Questo non solo è un risultato che sembrava impossibile solo cinque mesi fa, ma, soprattutto, sarebbe la prima volta, dopo anni, che a Milano una lotta popolare blocca e ribalta opere e trasformazioni urbane, e questo è un dato fondamentale e la risposta migliore a chi, anche in questa vicenda, ha provato a ricondurre il tutto alle compatibilità dei tavoli istituzionali, delle compensazioni o ridurlo alle vie legali dei ricorsi e degli esposti. Tutte strade che in anni più o meno recenti hanno sopito prima e sconfitto poi ogni tentativo di salvare il territorio da speculazioni e scempi con la partecipazione dal basso. La lotta paga, questo il messaggio che arriva dalla periferia ovest di Expopolis.

Viene premiata la tenacia di chi per settimane ha bloccato i cantieri fregandosene di sveglie all’alba e meteo ostile, resistendo ai tentativi subdoli di dividere e bloccare la lotta. Viene premiato il lavoro oscuro, spesso solitario, di chi non ora ha scoperto il bluff “Via d’acqua”, ossia gli attivisti e le attiviste della rete NoExpo e dei collettivi che la animano, che cantierizzavano Trenno o il Pertini due anni fa quando la propaganda di Expo continuava a spargere la credenza del canale navigabile, della grande opera leonardesca e le Istituzioni milanesi interessate, erano più preoccuapate a rassicurare i cittadini, che a dare reale informazione o stimolare partecipazione anche critica. Viene premiata la capacità di stare assieme, eterogenei, attivisti e cittadini, senza cadere nelle provocazioni, rivendicando e condividendo, tutti e tutte, pratiche e comportamenti.

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