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A lotte comuni, vocabolario comune – #16F #22F e oltre con attitudine NoExpo
Scarpe comode, mantella, thermos pieno e la consapevolezza che possiamo ancora dare molto fastidio a EXPO2015, alle imprese che stanno distruggendo i parchi del nord-ovest milanese dando materialità al progetto chiamato Via d’acqua e alla balbettante giunta Pisapia.
Con questi attrezzi, da più di tre mesi, presidiamo i cantieri aperti dalla Maltauro di Vicenza e dalla Tagliabue di Paderno Dugnano, a Parco Trenno come in via Cancano a Baggio o in via Caldera a Quinto Romano; volantiniamo nei mercati dei quartieri interessati e manifestiamo sotto Palazzo Marino o in via Rovello, sede legale di EXPO2015. Lo facciamo perché abbiamo a cuore i parchi cittadini, il diritto alla salute e un’idea di partecipazione che nulla ha a che fare con le dinamiche imposte dal grande evento, incarnate in queste settimane dal sig. Confalonieri -consulente della giunta milanese e scelto dai vertici di EXPO SPA come “delegato dell’andamento delle opere essenziali e delle opere connesse di cui il Comune di Milano è ente aggiudicatore, concedente, stazione appaltante, soggetto attuatore”- il quale, nel più classico dei divide et impera, sta cercando di spaccare il fronte dell’opposizione all’opera proponendo piccole varianti su brevi tratti del tracciato, millantando accordi mai ratificati sul tratto dell’opera interno al parco di Trenno e minacciando il ricorso alla forza con l’intervento di Polizia e Carabinieri.
Questi metodi li conosciamo, li abbiamo già visti in ValSusa, con l’Osservatorio Virano, e Confalonieri ha già avuto la risposta che merita dai presidi che da settimane bloccano i cantieri e dalla determinazione con cui abitanti dei quartieri e attivisti respingono le lusinghe chiamate compensazioni.
E lo ribadiremo domenica 16/02 alle 14.00, partecipando al doppio corteo che dalla MM1 di Bonola e da via Cancano, a Baggio, confluirà al ponte di via Novara per rilanciare in questi quartieri e in tutta la città di Milano la necessità di una presenza continua e numerosa.
Il 16 tracceremo anche un filo comune e una rete di partecipazione che lanci la data di sabato 22/02 quando a Milano, insieme al movimento NoTAV milanese, daremo vita a una giornata di attivismo NoTAV e NoEXPO a difesa di tutte le lotte territoriali e contro il castello accusatorio che, rifacendosi al pacchetto Pisanu del luglio 2005, accusa quattro persone attiviste NoTAV di terrorismo e con queste tutto un radicato movimento popolare e, potenzialmente, lanciando un monito a qualunque tipo di dissenso sociale. In merito alla data del 22/02 arriveranno presto informazioni.
Le occasioni per vederci non mancano.
Con l’attitudine che ci contraddistingue, ci vediamo tutti i giorni sui cantieri, domenica 16/02 in corteo a Baggio e sabato 22 a Milano.
rete attitudine noexpo
Leggi Tutto#16Feb H14 Corteo contro la via d’acqua per Expo2015
Domenica 16 febbraio prendiamoci cura del nostro futuro: NO alla Via d’Acqua di Expo 2015
https://www.youtube.com/watch?v=KT9pUF2U4nU
Si parte alle ore 14, due ritrovi:
-Via Cancano (Baggio)
-M1 Bonola (Trenno)
E poi tutti assieme verso i cantieri della vergogna!
COS’E’ LA VIA D’ACQUA?
E’ un canale in cemento armato che collegherà il sito di Expo 2015 alla Darsena di Milano. A differenza di quanto era stato promesso non sarà navigabile e avrà una portata d’acqua limitata (2mc/s).
A COSA SERVE?
A non far allagare il sito di Expo 2015. L’acqua che uscirà dal sito finirà un po’ nella Darsena e un po’ nel parco Sud.
QUANTO COSTA?
L’intero tratto di 20 km costerà 89 milioni di euro. Si tratta di soldi pubblici messi dalla società Expo Spa di cui fanno parte Comune di Milano, Regione, Governo, Provincia e Camera di Commercio.
La Via d’Acqua passerà dentro al parco Cave, Bosco in Città, parco Pertini, parco Trenno. Rovinerà questi parchi creando barriere interne e portando nuovo cemento spruzzato con un po’ d’acqua.
Il canale passerà su terreni inquinati che grazie ai poteri speciali di Expo non saranno bonificati.
Centinaia di alberi saranno abbattuti e i canali esistenti resteranno inutilizzati nonostante le proposte di riqualificazione dei tracciati esistente presentate fin dal 2009 da Italia Nostra e Politecnico di Milano. Ma Expo Spa e Comune di Milano hanno sempre fatto finta di nulla. E oggi dicono che il tempo stringe e il progetto non si può modificare. Risultato: le ruspe nei parchi.
Uno scempio in nome Expo 2015.
Tra alberi e ruspe noi sappiamo da che parte stare.
E tu?