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#NOEXPODAYS verso corteo NoExpo a Monza il 7 luglio

Rilanciamo e condividiamo l’appello lanciato dal FOA Boccaccio di Monza per l’assemblea metropolitana di mercoledì 19 giugno h. 21 a Piano Terra per la costruzione di un percorso di iniziative verso il corteo NoExpo del 7 luglio a Monza.

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Domenica 7 luglio Barroso Napolitano Letta, con Lupi e Maroni subito dietro, saranno a Monza per spingere EXPO 2015 e conferire il ruolo di sede ufficiale di rappresentanza alla Villa Reale di Monza. I massimi vertici del potere politico italiano ed europeo e il grande evento che il gotha economico-finanziario brama: da tempo non si vedevano tante ragioni tutte insieme per esserci ed esprimere dissenso e conflitto.

Noi ci saremo, come ci saremmo stati con la stessa forza e la stessa determinazione in altri luoghi, perché EXPO non è solo Rho, Milano o Monza. E ci saremo perché stiamo parlando dell’incarnazione del capitale oggi, di come agisce e di come cerca di imporsi sulle nostre vite: EXPO come vero firmatario dei Piani di Governo del Territorio che determina lo sviluppo e la reale gestione dei territori -dai quartieri alle macro regioni, dalla cultura alla mobilità- prima e dopo il grande evento; EXPO come dopante che stimola pratiche lavorative che impongono una vita precaria, basti pensare allo sviluppo della logistica attorno e per queste opere e alle condizioni lavorative che lì si applicano; EXPO come rendita fondiaria urbana, ossia guadagno per pochi e negazione del diritto all’abitare per molti; EXPO come grumo di potere che spinge interessi economici privati con la complicità di soggetti pubblici.

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Se volete parlare di mafia iniziate da Expo 2015

225157_10150163247703947_39284843946_6880859_4014800_nSiamo contrari alle grandi opere perchè sono inutili per il Paese, di più, sono dannose, perchè devastano l’ambiente e il territorio e indirizzano, a maggior ragione in un periodo di profonda crisi economica, i finanziamenti pubblici, i soldi dei cittadini, in una direzione lontana dai bisogni essenziali, quelli del lavoro e del reddito, dell’istruzione, della sanità, della casa. Expo è una grande opportunità, ci è stato ripetuto fino alla noia, ma per chi?

Noi diciamo che Expo è una grande opportunità per il sistema che lo ha progettato, che è composto da politici corrotti, imprenditori senza scrupoli, lobbies economico/politiche e mafie. La nostra non è una affermazione ideologica.

E’ piuttosto lo specchio della catena degli affari, degli appalti e dei subappalti, delle inchieste della magistratura che si intrecciano e si moltiplicano ma che non hanno mai un esito, perchè il tempo per realizzare le opere di Expo stringe e quindi dalle fondamenta alle infrastrutture Expo sarà costruita da chi ha pagato tangenti, da chi ha venduto voti, da chi controlla i politici con una mano mascherata ma non più occulta.

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Il primo appalto di Expo è stato vinto dalla CMC, “coop rossa” solo per definizione con un ribasso del 40% e un’offerta di 58 milioni di euro. Il 19 maggio 2012 abbiamo denunciato che tra le aziende dei subappalti c’erano il Consorzio Stabile Litta (il cui vicepresidente è indagato per turbativa d’asta e per una tangente da 30.000 euro all’allora consigliere regionale del Pdl Giammario) e la Testa Battista (coinvolta per una tangente di 50.000 euro all’ex vicepresidente della Regione Lombardia Nicoli Cristiani, tramite
l’imprenditore Locatelli, arrivato terzo alla gara d’appalto). Il 25 maggio 2012 è emersa l’inchiesta della Magistratura per turbativa d’asta, con l’ipotesi che le imprese che hanno partecipato alla gara abbiano fatto un cartello per spartirsi gli appalti. Pochi giorni dopo viene revocato il subappalto da 15 milioni di euro alla Elios, indagata per inquinamento
ambientale a Novara, ma dopo un ricorso al Tar e la soddisfazione di Pisapia per l’efficacia del protocollo per la legalità, verrà riammessa. Ed è la stessa Elios a beneficiare di buona parte dei 28 milioni di euro aggiuntivi richiesti dalla CMC e concessi nel 2013 dalla società Expo spa, come extracosti (pari al ribasso sulla base d’asta!) per conferire in discarica i terreni inquinati, opera nemmeno menzionata nel capitolato ma ampiamente prevedibile sin dai primi carotaggi effettuati nel 2010. Anche questo fatto è stato da noi denunciato
senza che dalla politica arrivasse nemmeno un commento di preoccupazione.

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