Arresti e perquisizioni a Torino alla vigilia del Primo Maggio, la rete dell’Attitudine No Expo esprime tutta la sua solidarietà ai compagni di Torino coinvolti in questa operazione di polizia che ha colpito dodici compagni con conseguenti perquisizioni nelle proprie abitazioni. Due sono ora ai domiciliari, altri quattro hanno ricevuto l’obbligo di dimora nelle proprie città di residenza. I fatti che la Questura di Torino cerca di criminalizzare sono due: la contestazione in piazza Castello al vertice europeo dei ministri del lavoro e il corteo di solidarietà a Bussoleno dopo la sentenza del maxi processo No Tav a gennaio.
Roma, Palermo, Cremona e ora Torino. Chi pensa di depotenziare le lotte con arresti e perquisizioni si sbaglia di grosso, così come si sbagliava chi pensava di depotenziare il primo maggio milanese con la criminalizzazione mediatica preventiva.
Expo è il mega-grande evento che impoverisce le nostre vite e che in questi anni ha mangiato i nostri soldi attraverso appalti truccati, cemento e speculazioni. E’ dalla parte delle lobby che devastano il pianeta e lascerà in eredità debito pubblico, precarietà e poteri speciali nelle mani dei signori delle grandi opere.
La MayDay NoExpo è dalla parte della terra e dei territori, incrocerà decine di lotte e porterà in piazza migliaia di persone: fatevene una ragione.
Expo2015 e lavoro, un binomio che ridisegna i rapporti sindacali ed apre scenari ben poco conflittuali, ammiccanti a metodi di sfruttamento piuttosto classici.
L’ultimo tavolo sindacale sull’argomento, chiusosi alle 2,30 di notte il 16 aprile scorso, ha avuto come oggetto il cosiddetto “incentivo Expo”. Dopo aver messo sul piatto umilianti proposte quali il blocco delle ferie o lo straordinario ad oltranza, l’amministrazione ha affrontato il tavolo sindacale confermando tutto ciò che s’era prefissata aggiungendovi un premio incentivante, in denaro, a tutti coloro ritenuti coinvolti nell’operazione Expo.
Su basi ovviamente arbitrarie, l’impatto di un megaevento del genere, dovrebbe esser noto, ricade su tutto il lavoro della pubblica amministrazione. Un premio incentivante di qualche milione di euro (inizialmente 3 milioni di euro, divenuti poi 5,5) attraverso cui distribuire le solite briciole offerte a chi evidentemente è costretto ad accettare qualsiasi condizione pur di raggranellare qualche euro in più.
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