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A proposito di acqua e canali
Pubblichiamo il contributo che la rete NoExpo ha portato all’Assemblea nazionale dei comitati e dei movimenti per l’acqua. Nella retorica di Expo il tema acqua è abusato sia a livello di immaginario che come alibi per opere inutili e devastanti, come la lotta NoCanal ha dimostrato.
“Nutrire il pianeta Energia per la vita”, questo è il tema dell’esposizione universale che dal primo maggio al 31 ottobre 2015 abiterà il territorio metrolombardo con l’intento, da quel che dicono gli organizzatori (l’evento è gestito da una società privata finanziata interamente da enti/istituzioni pubbliche) di trattare l’argomento dell’alimentazione su scala globale. Lo spettro del ragionamento prevede quindi anche un focus sull’acqua, il bene comune che a Milano viene gestito da una spa (MM spa, seppur a partecipazione pubblica) e che ha trovato la sua declinazione materiale nella “Via d’acqua”, un canale inizialmente pensato come navigabile e successivamente divenuto un semplice canale di scolo del laghetto da realizzare all’interno del sito Expo, lungo 22 km la cui portata è di 1 / 2 metri cubi al secondo che terminano nel Naviglio Grande (corso d’acqua la cui portata è di 40 metri cubi al secondo). Un’opera utile solo al megaevento (ai 6 mesi del megaevento), al contrario inutile e dannosa al territorio poiché:
– costa circa 90 mln di euro totalmente pubblici
– passa e squarta i 4 grandi parchi pubblici dell’ovest Milano
– l’esigua portata non consente all’acqua di offrire alcun servizi all’agricoltura locale, peraltro concentrata a sud e di conseguenza non vicina all’opera
– il canale passa su terreni a precedente vocazione industriale che necessitano di importanti bonifiche.
NoCanal: sotto il ponte di via Novara l’acqua non scorre
Riprendiamo dal sito di Offtopic il resoconto del corteo NoCanal di domenica 16 febbraio, un grande e determinato corteo che ha ribadito nonostante la pioggia e le sirene di chi vorrebbe sopire la protesta riducendola a trattativa tecnica. Un buon segnale verso la giornata del 22 febbraio e un avviso a Comune e Expo: con la primavera alle porte e i milanesi che tornerano ad occupare i parchi, quel canale nei parchi non passerà.
Un migliaio di cittadini ha riempito questa domenica le strade e i parchi dei quartieri Baggio e Gallaratese per dire no alla via d’acqua, il progetto di Expo2015 ostile al verde pubblico, generatore di debito e di potenziali speculazioni edilizie, oltre che brutto ed inutile. Di questi quattro mesi il blocco dei cantieri e la fallita trattativa col Comune di Milano (più che con l’intrattabile Expo SpA) sono stati i momenti più visibili di un processo politico meno visibile in cui, attraverso la condivisione di saperi, di sforzi, di spazi e di bisogni una rete di cittadini prevalentemente abitanti in zona (ma non solo), una parte della città, ha deciso di dire no ad un progetto specifico di Expo 2015 opponendosi di conseguenza alla logica padronale che la società amministratrice del grande evento (su delega delle giunte locali) vuole imporre a tutto il territorio vittima dell’accadimento planetario.
Con l’aiuto del primo #spaventaruspe, il nuovo supereroe che ci proteggerà dall’irruenza delle recinzioni che già deturpano quattro parchi, il movimento NoCanal è destinato a crescere ed a diventare soggetto determinante in difesa dei quartieri vittime del sopruso e del resto della metropoli che si trova a pagare l’intera operazione di Expo (e dei debiti che ci lascerà in eredità).
I prossimi passaggi, a partire dall’assemblea pubblica in via degli Ulivi 2 – Arci Olmi e dai presidi che in settimana si focalizzeranno sul parco Pertini, scriveranno una storia che Comune di Milano ed Expo Spa pensavano fosse chiusa e che invece è ancora tutta da definire.
Siamo tutti sintonizzati, siamo tutti NoCanal!
OFFTOPICLAB